Val Roseg 2010

Piccoli incontri nel bosco incantato

La valle di Roseg è situata in Svizzera nei pressi di Pontresina, un paese dell'Engadina posto tra il passo del Bernina e la famosa località di villeggiatura Sainkt Moritz.

La valle è famosa tra gli appassionati di natura oltre che per le sue bellezze paesaggistiche per la facilità con cui è possibile incontrare e avvicinare la fauna alpina.

Così,sul finire di Novembre, io e mia moglie Laura abbiamo deciso di regalarci un paio di giorni di vacanza a Pontresina per conoscere questi magici luoghi.

 

 

Siamo partiti da Milano il 22 novembre 2010 alle cinque di mattina sotto una pioggia battente ci accompagnerà per tutto il viaggio.

Nonostante il meteo raggiungiamo senza grandi problemi Chiavenna, dove passiamo la dogana per entrare in Svizzera.

Percorriamo la val Bregaglia salendo verso il passo del Maloja (1800m) una delle porte di accesso dell'Engadina, la pioggia si trasforma in neve che, nonostante le strade siano state pulite dagli spazzaneve, ci costringe a mettere le catene.

Finalmente si è fatto giorno e possiamo ammirare  il paesaggio caratterizzato da alte montagne e da incantevoli laghetti alpini, resi ancora più particolari dal cielo plumbeo e dalla neve che scende copiosa.

Con qualche difficolta' per lo stato delle strade che alternano tratti puliti a pezzi ancora coperti dalla neve arriviamo  a Pontresina e all'hotel Steinbock, la struttura che abbiamo scelto per il soggiorno.

Il gentilissimo personale dell'albergo ci assegna la camera appena arriviamo cosicchè, dopo i consueti preparativi, siamo pronti per la prima camminata in val Roseg.

Dall'hotel un breve sentiero, gia' sgombro dalla neve, ci conduce ad un bel ponticello pedonale che scavalca il torrente Bernina, da qui seguiamo per un breve tratto i binari della famosa ferrovia retica per poi inoltrarci nel bosco. I cartelli con le indicazioni sono molto chiari e, incredibile ma vero, alle 9.30 del mattino  alcuni mezzi stanno sgomberando dalla neve i sentieri nel bosco, rendendo superflue le ciaspole che per prudenza ci siamo portati.

In pochi minuti arriviamo ad uno spiazzo attrezzato con panchine e con un palco per concerti musicali, oggi completamente coperto di neve, purtroppo non vediamo nessun animale, probabilmente spaventati dalla presenza dello spazzaneve.

Proseguiamo lungo un sentiero battuto, cade una neve leggera e gli alberi sono completamente coperti di bianco, l'atmosfera è magica anche perchè ora siamo soli, immersi in un bel silenzio ovattato.

Ogni tanto gli abeti si liberano del peso eccessivo scaricandoci addosso quantità industriali di neve, che ci trasformano in temporanei candidi pupazzi.

Dopo una decina di minuti troviamo a lato del sentiero una mangiatoia frequentata da alcune cince, proviamo ad attirarle vicino offrendo dei semi che abbiamo portato con noi. 

in un attimo arrivano decine di cince more che mangiano direttamente dalle nostre mani, un'esperienza fantastica sentire il frullar di ali di questi leggerissimi uccellini che si appoggiano con fiducia alle nostre mani.   

Molto confidenti sono anche le cince bige mentre quelle con il ciuffo e le cinciallegre sono un po' piu' piu' schive.

Da lontano scorgo anche il picchio muratore e qualche nocciolaia, che però non riesco nemmeno ad inquadrare con la macchina fotografica.

 

Proseguiamo il cammino ed in breve giungiamo ad un'altra mangiatoia, ancora piu' frequentata della prima dove scattiamo altre foto ai simpatici uccellini, arriviamo quindi ad un ponte che scavalca il torrente Roseg per congiungere il sentiero con la mulattiera che risale la valle.

Purtroppo la strada è chiusa per pericolo valanghe così, dopo aver scattato qualche foto al paesaggio, torniamo sui nostri passi e con calma rientriamo in paese.

 

Una breve tappa in hotel per cambiarci d'abito e poi usciamo per una passeggiata a Pontresina.

Per il paese incontriamo solo gente del luogo, molto aperta e disponibile a dare informazioni. Molti negozi, dato la bassa stagione, sono chiusi, così mangiamo per strada un panino che ci facciamo preparare nella latteria del paese.

Solo alla fine della visita troviamo un bar pasticceria aperto dove ci scaldiamo con una bella tazza di cioccolata calda.

Verso sera vediamo un elicottero sorvolare le cime della val di Roseg provocando delle valanghe controllate con il lancio di piccole cariche esplosive sugli accumuli in cresta.

Torniamo allo Steinbock per la cena (ottima con piatti veramente abbondanti) e il meritato riposo.

Prima di coricarci do' un'occhiata alle foto realizzate durante la giornata, sono abbastanza soddisfatto anche se speravo di fotografare lo scoiattolo, il picchio muratore e la nocciolaia....speriamo domani. 

Secondo e ultimo giorno in Engadina; ci prepariamo velocemente e dopo un'abbondante colazione liberiamo la camera dell'albergo caricando le valige in macchina.

Quindi ci incamminiamo per la val Roseg, oggi illuminata da un timido sole che ci permette di ammirare le vette innevate che la circondano.

Sara' per il sole o per l'assenza di mezzi spalaneve che già dai primi passi nel bosco sentiamo il richiamo di tantissimi uccellini.

Passiamo velocemente la "konzertplatz" e arriviamo alla prima mangiatoia dove scorgiamo, oltre alle cince, due scoiattoli che si servono di noci e nocciole.

Appena il tempo di uno scatto che si dileguano arrampicandosi sugli alberi coperti di neve.

Il cielo ora è nuovamente coperto di nubi, ma riesco a scattare tantissime immagini alle cince ancora piu' confidenti di ieri.

 

Alla seconda mangiatoia arriva anche uno scoiattolo attirato dalle nocciole che Laura gli offre e poco dopo anche due nocciolaie e i picchi muratori si uniscono alla festa.

Riesco scattare alcune delle foto che avevo sognato quando abbiamo organizzato l'escursione in val Roseg, la luce è un po' piatta ma sono contentissimo lo stesso.

Dopo aver scattato tantissime foto continuiamo il percorso attraversando il ponte sul torrente Roseg.

Oggi hanno riaperto la strada per l'alta valle e ne percorriamo un pezzo, abbiamo anche la fortuna di incontrare un camoscio che però scappa via spaventato da un mezzo a motore che proprio in quel momento passa per la mulattiera.

Ci consoliamo con un incontro ravvicinato con il  picchio muratore e con un'altro scoiattolo che approfitta delle nocciole che Laura gli porge.

Incomincia a farsi tardi, a malincuore torniamo a Pontresina, dove mettiamo qualcosa sotto i denti in un locale molto carino vicino alla stazione e alla coop.

Dopo mangiato il meteo tende al bello e così decidiamo di tornare in Italia attraverso il passo del Bernina.

Raggiungiamo l'auto e dopo aver tolto le catene ci mettiamo in viaggio salendo piano piano verso il valico.

Ci fermiamo spesso per ammirare e fotografare  il bellissimo paesaggio, dominato dai giganti bianchi che raggiungono i 4000 metri, di tanto in tanto scorgiamo il famoso trenino rosso che sale con noi verso il passo con arditi tornanti.

Arriviamo al passo dove, una volta scesi dall'auto un vento freddissimo ci sferza il viso.

Ci rifugiamo nel piccolo hotel Cambrena, che insieme al poco distante ospizio Bernina offre riparo ai viandanti.

Dopo esserci scaldati un poco con una tazza di cioccolata calda (assai meno valida rispetto a quella gustata a Pontresina) usciamo per scattare qualche foto al paesaggio di alta montagna.

La bellezza delle altissime montagne coperte di neve che circondano il passo è, purtroppo, un po' rovinato dalla invadente presenza dei piloni dell'alta tensione.

Riprendiamo l'auto e incominciamo a scendere verso la val Poschiavo; ora i monti incominciano ad essere illuminati dalla calda luce del tramonto lasciandoci un ultimo bellissimo ricordo della nostra due giorni in Svizzera.