Val di Funes Marzo 2010

Immersione nel bianco

Anche quest' anno io e Laura siamo riusciti a ritagliarci qualche giorno da passare in montagna.

Meta di questa breve vacanza è la val di Funes una delle più belle e meno urbanizzate valli delle Dolomiti, di seguito alcune foto e qualche commento sul periodo trascorso in Sudtirolo

Partiamo da Milano il 7 Marzo che è ancora buio, il tempo non è molto bello e ci impedisce di godere dell'alba sulle alpi, ma arriviamo senza intoppi all'uscita autostradale di Bolzano nord.

Da qui facciamo una deviazione per Lajon un paesino all'imbocco della Val Gardena ove si gode un bellissimo panorama sul gruppo del Sassolungo.

Purtroppo fa molto freddo ed il cielo e coperto da sottili nuvole grige, non proprio l'ideale per fotografare, così ci accontentiamo di visitare il paesino e di un buon cappuccino, in una antica locanda risalente addirittura a 450 anni fa, per scaldarci un po'.

 

 

Dopo un 'oretta riprendiamo l'auto e , facendo innumerevoli soste nei punti panoramici della strada, ci dirigiamo verso Ortisei.

Ad ogni curva troviamo una sorpresa, uno scorcio panoramico, una chiesetta, un albero particolare,una scena di vita, ogni scusa è buona per scattare qualche foto.

Arrivati ad Ortisei visitiamo la chiesa parrocchiale, il centro storico e una bellissima mostra di scultura, arte nella quale i gardenesi sono maestri.

Dopo la breve visita ad Ortisei, risaliamo in macchina ripercorrendo la strada fino a Lajon dove ci fermiamo per mangiare un boccone alla storica locanda delle Corone e quindi ripartiamo per la val di Funes dove prendiamo alloggio all'albergo Ranuimhullerhof.

L'albergo è perfetto per noi, confortevole ma non lussouso, camera panoramica, posizione perfetta per passeggiate ed escursioni, personale gentilissimo.

Trascorriamo la serata facendoci viziare dalla merenda a base di torte e tisane e approfittando dell'ampia vasca idromassaggio per recuperare le fatiche del viaggio...non possono mancare alcune foto alle Odle riprese nel tardo pomeriggio e al crepuscolo dalla finestra della camera.

La sera ci godiamo gli ottimi piatti del ristorante dell'albergo, quindi ci fermiamo a chiaccherare con alcuni ospiti che ci offrono alcuni consigli sull'escursione che abbiamo intenzione di intraprendere l'indomani.

Alla fine un po' cotti dal viaggio ci ritiriamo in camera per una bella dormita.

La mattina mi sveglio prestissimo e faccio una piccola passeggiata fotografica nei dintorni di Ranui.

La giornata è limpidissima ma gelida (venti sottozero), appena tolgo i guanti per scattare le mani mi si congelano....per non parlare del viso e del naso, comunque porto a casa qualche foto anche se il mattino non rende giustizia alle bellissime cime che appaiono in controluce.

Dopo un'oretta passata a scattare foto,ormai semicongelato, raggiungo Laura in albergo e con lei scendo per la colazione (ottima) .

Ci facciamo prestare le ciaspole e con l'auto raggiungiamo malga Zannes, punto di partenza privilegiato per le escursioni sulle Odle.

Iniziamo così una bella ciaspolata, sotto un cielo che più azzurro non si può, con la neve ghiacciata che scricchiola sotto i piedi.

Seguendo il corso di un torrente,con il sentiero che si snoda nel bosco, ci dirigiamo verso malga Kaserill la nostra prima meta.

Usciti dal bosco il panorama si apre, a destra le Odle di Funes, davanti a noi il col di Poma e a sx le Odle di Eores, qua e là sui pendii ora coperti dalla neve spuntano baite semisommerse dalla coltre bianca, dappertutto orme di animali mostrano la ricchezza di una fauna che ben difficilmente si riesce a scorgere.

  

 

Arriviamo a malga Kaserill, posta in un luogo estremamente panoramico e proseguiamo fino ad un bivio, da una parte si raggiunge malga Gampen e poi il rifugio Genova, dall'altra la Worndlelochalm e la cima del col di Poma.

Decidiamo per il secondo percorso che si rivela però estremamente lungo e ripido, seppur molto bello .

Così dopo aver raggiunto la Worndlelochalm essere quasi arrivati alla cima del col di Poma, visto che Laura è molto stanca, preferiamo ridiscendere per  la stessa pista e rinunciare a raggiungere il rifugio Genova aggirando il colle.

Non è mai piacevole rinunciare ad un obiettivo quasi raggiunto, ma dopotutto è la prima camminata della vacanza, meglio non esagerare visto l'allenamento approssimativo e l'assenza di punti di appoggio in quanto oggi malghe e rifugi i sono tutti chiusi.

Ripercorriamo quindi il percorso di salita, e lentamente scendiamo a malga Zannes dove riprendiamo la macchina.

 

La luce del pomeriggio illumina i monti in modo diverso rendendoli se possibile ancora più belli, così, nonostante la stanchezza ci fermiamo diverse volte per fotografare le Odle con luci e scorci diversi

Scattiamo anche alcune foto alla bellissima e giustamente famosa chiesetta di San Giovanni in Ranui, situata a pochi metri dal nostro albergo.

La mattina successiva mi alzo sempre prestissimo (sei di mattina tutto ancora buio), purtroppo il cielo è un po' velato e fa ancora un freddo cane, quando tolgo i guanti per fotografare le mani si attaccano al cavalletto e basta un respiro per appannare il mirino della mia Nikon.

Faccio comunque quattro passi intorno a Ranui e poi salgo ai masi di Kantioler da dove scatto, nonostante non ci sia la luce che speravo, alcune immagini paesaggistiche.

Torno quindi semiassiderato in albergo dove faccio colazione(sempre fantastica) insieme a Laura.

 

Dopo esserci preparati, prendiamo la macchina e passando per Col ci dirigiamo verso passo delle Erbe.al bivio per Bressanone, la strada verso il passo si interrompe e viene trasformata in una pista di sci di fondo che noi, dopo aver posteggiato, percorriamo a piedi, sotto una leggera nevicata con centinaia di cince che cinguettano tra i rami delle conifere, fino al piccolo rifugio Hanshutte .

Nonostante il freddo intenso e i nuvoloni scuri la passeggiata è piacevole , quando qualche raggio di sole riesce a rompere il grigio  scattiamo alcune foto alle Odle di Eores.

Al rifugio, vuoto a causa del tempaccio, beviamo qualcosa di caldo e scambiamo quattro chiacchere con il gestore, quindi torniamo sui nostri passi e raggiunta l'auto proseguiamo la nostra gita.

Proseguendo lungo la strada per Bressanose ci fermiamo a mangiare un boccone allo skihutte, un rifugio posto nei pressi degli impianti di risalita della Plose.

Dopo pranzo raggiungiamo la bella cittadina dove passeggiamo per le belle vie del centro facendo un po' di shopping.

Se non ci fossero i negozi con le insegne al neon, sembrerebbe di essere tornati al medioevo tanto sono caratteristici  i vicoli ed i portici del centro storico.

Verso sera, ritornando verso la val di Funes, abbiamo anche la fortuna di incontrare lungo la strada un bel capriolo che riesco a fotografare.

Quindi torniamo in albergo e dopo una lauta cena si va subito a letto.

 

 

Anche oggi mi sveglio presto, l'idea è quella di salire a malga Zannes per fare una camminata nei boschi, devo però cambiare programma in quanto la neve che nei pressi dell' albergo cadeva rada salendo in montagna si fa più fitta e mi costringe a scendere dalla macchina per mettere le catene.

Sull'asfalto coperto dalla neve fresca sono impresse numerose orme di animali che però si guardano bene dal farsi scorgere.

Faccio inversione e mi accontento di fare qualche foto al paesaggio innevato prima di tornare in albergo per la colazione insieme a Laura.

 

Dopo esserci preparati usciamo per una camminata nei dintorni di Ranui, prima saliamo ai masi Kantioler e da qui raggiungiamo passando per stradine di campagna e prati innevati la bella chiesa di Santa Maddalena.

Questa antica chiesetta è una delle tappe che i ladini della val Badia raggiungono lungo il pellegrinaggio, che compiono ogni tre anni, al monastero di Sabiona.

Fortunatamente il tempo si apre un po' e un timido sole illumina la valle mentre continua a cadere una nevicata leggera.

Scattiamo un bel po' di foto approfittando della luce interessante, poi torniamo in albergo per prendere l'auto e scendere in paese dove visitiamo il nuovissimo centro parco.

 

Per pranzare oggi saliamo a malga Zannes, nella piccola baita adibita a centro informazioni, Laura si gusta un'ottima zuppa d'orzo mentre io opto per un più calorico gulasch.

Dopo aver sistemato la pancia, partiamo sotto una bella nevicata, per malga Dussler.

Mentre camminiamo nel bosco su un sentiero di neve battuta ecco apparire un bel capriolo, purtroppo è molto lontano e appena ci vede scappa a gran velocità e si nasconde tra gli abeti.

In un'oretta arriviamo alla malga, dove riusciamo a scaldarci con una bella cioccolata calda. Siamo arrivati appena in tempo in quanto, a causa della scarsa affluenza di turisti i gestori stanno chiudendo per scendere in paese con la motoslitta.

Dopo esserci scaldati un po' scattiamo alcune foto, purtroppo le Odle sono tra le nuvole e non possiamo approfittare della splendida posizione della malga per qualche immagine delle cime.

Comunque soddisfatti della camminata riprendiamo la via del ritorno nella magica atmosfera che crea la nevicata nel bosco. 

Anche l'ultima giornata piena in val di Funes si conclude con l'invitante cena al Ranuimullerhof.

Il giorno successivo prima di partire facciamo ancora una passeggiata nei boschi sopra Ranui, poi con un po' di tristezza carichiamo le valige in macchina e partiamo.

Prima di tornare a Milano facciamo una sosta a Chiusa, una bella cittadina medioevale in val d'Isarco e poi saliamo a Villandro dove pranziamo in un piccolo ristorante con una bella vista panoramica.

Alla fine del pranzo un ultima occhiata alle cime e via verso la città.