Una giornata speciale

i piccoli abitanti dei nidi artificiali delle Foppe

La Domenica non promette niente di buono, nuvoloni che minacciano pioggia ma almeno fa meno freddo che nei giorni scorsi.

Tra me e me penso "chi me la fatto fare" di lasciare il letto caldo e mettermi in macchina per raggiungere le Foppe di Trezzo una piccola oasi gestita da volontari wwf  a cui da qualche tempo mi sono offerto di dare una mano.

Arrivo come al solito per primo e mi apposto in un piccolo capanno provvisorio per cercare di fotografare qualche animale, l'appostamento dura poco perche' quasi subito arriva Fabio il gestore dell'oasi ed incomincio a dare una mano per la ricostruzione di un vecchio capanno.

Tempo un oretta e ci raggiungono anche gli altri volontari, alcuni si fermano al capanno mentre io e altri siamo incaricati della pulizia annuale dei nidi artificiali.

Il lavoro coordinato da due biologi/nuturalisti dell'università di Pavia consiste nel salire, con l'ausilio di lunghe scale di metallo sugli alberi, rimuovere i nidi artificiali e controllare il contenuto aprendo l'apposito sportellino.

Ogni nido e' numerato, una volta aperto viene ne analizzato il contenuto per stabilire se è stato occupato o meno e da che specie.

In molti casi troviamo due o tre nidi sovrapposti, in altri l'apertura risulta allargata dai picchi o dagli scoiattoli per predare i pulcini, in cinque o sei casi troviamo dei nidi di moscardino (un piccolo roditore) che approfitta delle cassette nido per passare l'inverno in letargo .

In una cassetta nido troviamo i resti mummificati di cucciolo di scoiattolo, i biologi lo raccolgono per studiare cio' che gli e' successo.

 

Il contenuto dei nidi viene accuratamente riportato in una scheda per confrontarlo con i dati degli anni precedenti.

Quando viene trovato un moscardino il biologo ne determina il sesso e rileva dati quali il peso, la lunghezza totale degli arti e della coda.

A me e agli altri ragazzi rimane la soddisfazione di poter ammirare e fotografare questo simpatico animaletto che ben ci ripaga della levataccia e della fatica.

Ovviamente dopo essere stato studiato il piccolo roditore viene rimesso nel nido di foglie sferico e la cassetta risistemata al suo posto.

Gli altri nidi puliti e rimessi nell'identica posizione in cui li abbiamo trovati, per evitare le predazioni in molte cassette l'apertura circolare viene protetta con lastrine di metallo in modo da non poter essere allargata.

In tutto abbiamo controllato cinquanta cassette nido in mezza giornata di faticoso ma divertente lavoro.....una giornata  speciale in cui mi sono sentito davvero utile .